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progetti & servizi

 

Famiglia e minori

 

La famiglia è la prima cellula naturale e culturale della società. Tutto da essa parte e tutto ad essa ritorna.

E per questo, “ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato” (art. 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo).

Il suo ruolo di “orientamento” per i figli, di formazione culturale, collocazione sociale, relazionale, è un ruolo educativo primario che non può essere delegato del tutto ad altri, e il cui comune sentire tradizionale non va né ostacolato né prevaricato da abusi pseudoculturali e demagogici degli istituti scolastici o di altre istituzioni statuali gravitanti nell’ambito del sistema organizzato dei cosiddetti servizi sociali.

Nelle società civili, essa è fondata consensualmente sul matrimonio o la convivenza, con i caratteri della esclusività, della stabilità e della responsabilità; con eguali diritti per uomini e donne, e senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione.

Necessario, oggigiorno, il riconoscimento e la maggior tutela delle coppie di fatto, conviventi “more uxorio” (cioè come in matrimonio, ripetendo lo stile di vita proprio delle coppie sposate). Col conseguente ampliamento logico a un diritto di civiltà e trattamento giuridico omogeneo assicurato anche alle coppie omosessuali, del pari rientranti senza discriminazioni di sorta nelle nuove unioni civili.

Vanno materialmente rimossi tutti “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…” (art. 3, Costituzione della Repubblica Italiana). Ne consegue il dovere di solidarietà da parte dello Stato ad intervenire concretamente, sopratutto sul piano del sostegno economico, in favore delle famiglie disagiate per garantire l’integrità del nucleo familiare e la salvaguardia della primaria tutela dei minori. Nucleo familiare troppo spesso disintegrato dagli abusi di certi servizi sociali che, sostituendosi di fatto al giudice, perseguono finalità psicologicamente dannose per quei minori arbitrariamente, e sovente, violentemente strappati (“sequestrati”) alla legittima e naturale potestà genitoriale.

In tema di separazione e affidamento condiviso dei minori (Legge n. 54 del 2006), il principio di fondo è che, anche in caso di separazione, i figli hanno diritto di conservare un rapporto equilibrato e continuativo con ciascun genitore, di ricevere da entrambi cura, educazione e istruzione e di conservare rapporti con gli ascendenti (es: i nonni) e i parenti; ed è il giudice che provvede sulla residenza dei figli. Occorre migliorare l’istituto dell’affido condiviso sulla scelta della residenza dei figli.

Rimozione o riforma dell’inadeguato sistema dei servizi sociali per l’infanzia.

Istituzione di una “Banca Civile”, dotata di un fondo garanzia esclusivo costituito dal patrimonio immobiliare pubblico, cioè da beni immobiliari di proprietà del comune o altri enti, onde attuare un concreto piano di sostegno e finanziamento etico alle famiglie già formate, o in corso di formazione, che versano in stato di difficoltà economica.

Studio di piani di lavoro che favoriscano l’occupazione sia dei giovani e sia dei cosiddetti anziani che hanno superato i limiti d’età per l’impiego, ma che risultino ancora idonei per capacità e competenze a sentirsi utili nel mondo del lavoro; rimuovendo detti limiti anagrafici che di fatto violano quel principio di parità fra gli individui garantito da leggi nazionali e internazionali.

 

Carceri: detenute madri e misure alternative alla detenzione

 

La Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, approvata nel 1979 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha condotto a significativi passi avanti nella realizzazione della parità tra sessi nei paesi sviluppati, garantendo eguale accesso alla vita politica e ai settori di pubblico interesse ad uomini e donne. Unitamente alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, ha rivestito una particolare valenza simbolica e culturale. La Conferenza di Vienna del 1993 e la Conferenza di Pechino del 1995, ne hanno ribadito i concetti di base espressi, riconoscendo i diritti delle donne come parte integrante e inalienabile dei diritti umani e inserendo tra i diritti fondamentali della donna il diritto sessuale e riproduttivo.

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, così sancisce la Costituzione italiana all'art.3, comma 1. L'uomo e la donna, dunque considerati, soggetti di diritto equivalenti.

Da ciò la problematica della maternità, attesa o negata, vissuta dalle donne in carcere. Il distacco dai figli lasciati fuori dalle sbarre, o la “detenzione” dei più piccoli insieme alla madre, le detenute straniere che non sanno a chi affidare le proprie creature … Se lo scopo riabilitativo e risocializzante della struttura penitenziaria sembra venir meno rispetto a quello retributivo, quanto, è da chiedersi, l’obbligo di scontare una pena può avere effetti positivi rispetto alla rottura di un legame naturale madre-figlio; quanto tale decisione può compromettere la sana crescita psicofisica del bambino.

L'art. 24 della Carta Europea dei diritti fondamentali sancisce per ogni bambino il diritto alla protezione e alle cure necessarie per il proprio benessere, sostenendo che l'interesse superiore del bambino deve essere considerato preminente in tutti gli atti ad esso relativi; e ribadendo il diritto di tutti i bambini ad intrattenere relazioni personali e contatti diretti con entrambi i genitori, a meno che ciò non sia contrario al loro interesse. Gli artt. 30 e 31 della Costituzione prevedono, infatti, il diritto ed il dovere dei genitori di mantenere i figli, col fine di proteggere la maternità e l'infanzia, agevolando il compito con misure economiche e di altra natura. La Dichiarazione dei diritti del fanciullo, adottata all'unanimità dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1959, sancisce il diritto per ogni bambino di crescere in modo sano ed in condizioni di libertà e dignità beneficiando della sicurezza sociale, sotto le cure e la responsabilità dei genitori. Dichiara inoltre che, salvo circostanze eccezionali, non sia possibile separare un bambino in tenera età dalla madre e che nell'adozione delle leggi la considerazione determinante debba essere quella del fanciullo.

Alla luce di ciò, ne scaturisce un diritto inderogabile per la donna-madre detenuta ad esercitare la propria potestà genitoriale al pari di chiunque altro; al fine di meglio responsabilizzare la colpevole di un reato, evitando dannose emarginalizzazioni.

Occorre dunque un superamento della vecchia idea di “comunità protette” o dei nuovi istituti sperimentali a “custodia attenuata”; occorrono riforme che permettano un ampliamento dei criteri di accesso alle misure alternative alla detenzione nei confronti di genitori (uomini e donne detenuti) con figli minori. Più che l’affidamento in prova ai servizi sociali, è la famiglia prima di tutto a dover essere coinvolta nel recupero dell'affidato, ed essa a tal fine è una preziosa risorsa per il recupero della deviante, compito delicatissimo che non può essere lasciato alla completa arbitrarietà ed inefficacia dell’istituto dei servizi sociali.

Il lavoro carcerario è una realtà inefficacemente realizzata, essendo gestito principalmente dall'Amministrazione penitenziaria e non avendo finalità produttive, per cui lo stesso salario è inferiore rispetto a quello degli altri lavoratori.

In attesa di misure riformiste più opportune che si auspicano a tale proposito, occorre incentivare la creazione di moderni laboratori e appropriati luoghi di attività in carcere, e fuori dal carcere, soprattutto per le detenute avviate ad un serio percorso di reinserimento sociale.

Corsi di formazione ai mestieri e alle nuove professioni; laboratori di creatività artistica; costituzione di cooperative sociali di lavoro; commercializzazione dei prodotti carcerari; accompagnamento al “ritorno” nella società civile.

 

Femminicidio

 

Il femminicidio, come cita il Devoto-Oli è: "Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte".

Occorre prevenire la violenza di genere, proteggere le vittime e punire severamente i colpevoli.

I provvedimenti legislativi adottati sino ad oggi si muovono in questa giusta direzione, ma debbono essere meno “timidi” e maggiormente efficaci, soprattutto sul piano della prevenzione ove occorrono misure culturali a più ampio raggio, che partano dalla famiglia come primo luogo educativo e si estandano all’intera società, condannando criticamente i nuovi linguaggi e forme comportamentali intolleranti, violente, discriminanti, squallidamente imposte dai media di massa.

 

Stranieri e diritti di cittadinanza

 

I mutati tempi storici e i nuovi rapidi cambiamenti geopolitici internazionali richiedono maggiore solidarietà nella gestione dei flussi migratori, e dunque maggiore responsabilità unitaria a livello europeo.

E’ ormai triste cronaca di ogni giorno il totale fallimento dei centri di accoglienza come Cie e Cara, che continuano a violare i diritti umani.

Il tema della cittadinanza e della partecipazione alla comunità nazionale di una parte consistente della popolazione non può più essere disatteso; d’altra parte, un quarto degli stranieri regolarmente residenti ha meno di 18 anni oggi, e prima o poi si dovrà affrontare la problematica futura.

Il problema generale, quindi, non può più essere ignorato. Occorre:

Garantire l’accoglienza dei profughi e rifugiati nel pieno rispetto dei diritti umani.

Garantire l’assistenza sanitaria per sé e per i propri familiari, al pari degli italiani

Favorire l’integrazione locale o il reinsediamento in un Paese terzo.

Snellire le regole e le condizioni di concessione della cittadinanza italiana (attualmente, su domanda, per essere residenti ininterrottamente in Italia per 10 anni, 4 anni per cittadini dell'UE). Per coloro che già risiedono e lavorano in Italia, ridurre i tempi di attesa a 4 anni, a condizione però della conoscenza della storia e della lingua italiana. Italiano chi nasce nel nostro Paese, indipendentemente dalla nazionalità dei genitori, alla fine del percorso del primo livello dell’istruzione obbligatoria (scuola elementare).

Sportello associato di assistenza legale e gratuito patrocinio per gli immigrati.

Territorio e servizi

 

Tutela dell’ambiente, eco edilizia innovativa, bio-urbanità, nuove fonti d’energie, sviluppo turistico e occupazionale, centri cittadini di assistenza sanitaria popolare.

 

Puglia - Risorsa mare e turismo

 

Oltre al rilancio degli approdi turistici e la rigenerazione dei quartieri lungo la costa con vari parchi pubblici, occorre un moderno piano urbanistico e di architettura del paesaggio che ridisegni il volto estetico e funzionale della città costiera.

 

L’illegale abbattimento a Bari dei palazzi di Punta Perotti ha segnato la predeterminata volontà di distruggere ogni futuro produttivo possibile per la nostra città, sottraendo alla comunità le enormi risorse economiche del mare barese.

 

Crediamo nel superamento del vecchio “Piano Quaroni”, con una ricostruzione “alta e snella” dell’area metropolitana; nella valorizzazione del water front da nord a sud, con una intelligente e ininterrotta linea costiera di grandi strutture alberghiere e piccole strutture ricettive familiari, servizi commerciali e di ristorazione diffusa, bonifica e riordino dei litorali e delle spiagge (sull’esempio consolidato delle riviere emiliane e romagnole), che potranno apportare grandi vantaggi economici sia in termini di turismo, di commercio che di possibilità occupazionale per i tanti disoccupati e senza lavoro della nostra città.

 

Ridisegno bio-culturale delle aree urbane, con l’incentivazione della cultura degli orti urbani privati in verticale, e di orti e frutteti condivisi su aree pubbliche date in comodato.

 

Banca etica popolare e poliambulatorio sanitario cittadino per tutti.

 

Biblioteche di quartiere di scelta libera e alternativa all’offerta libraria antidemocratica e di logica di partito proposta dall’attuale amministrazione di maggioranza.

 

Puglia Doc

Oltre alla protezione e valorizzazione del made in Italy, promuovere e valorizzare anche il made in Puglia: i nostri prodotti tipici locali, artigianali, manufatturieri, agricoli, a km zero e tutto quanto è espressione peculiare del lavoro, dei servizi e della creatività della nostra regione.

 

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