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CHI SIAMO

Il Manifesto delle Donne d'Ipazia

 

La Società delle Donne d'Ipazia 

è un’associazione di natura internazionale, interculturale, liberale,

di promozione sociale, non ha scopo di lucro.

Fondata da Enza D'Alonzo (vice presidente della Camera delle Culture dei Popoli - Eich), si presenta alla cittadinanza con progetti territoriali nuovi e attenti al ridisegno delle realtà urbane e dell’architettura culturale e sociale.

 

Un forte impegno civile con una specifica piattaforma di servizi (centrati sull'utente) rivolti a tutti i cittadini italiani e agli stranieri: dall'assistenza sanitaria specializzata per la prevenzione e cura delle malattie, ai percorsi di sostegno per le detenute madri da reinserire nella società civile, alla tutela della famiglia, dei minori, dei cosiddetti "cittadini invisibili", ossia coloro i quali hanno perso casa, lavoro e speranza, ma non la loro dignità, al progetto di una banca civile per una micro-finanza etica, ad uno sportello di consulenza legale h24, all'organizzazione di eventi filantropici mirati, allo studio di problemi e soluzioni concrete per il miglioramento della qualità della vita.   

 

Intorno al simbolo di questa esaltante ed insuperabile figura femminile, sigillo senza tempo del libero pensiero e della sapienza universale, ci si intende collegare e riunire pronte a riconoscerci e a superarci in una nuova mission di efficace cambiamento della società attuale. All’insegna del progresso dell’individuo e dell’affratellamento dei popoli, in un libero interscambio di culture diverse, per la strutturazione di una società più umana e più giusta, per la ricostruzione di una cultura altra, superiore, diversamente moderna, e più attenta ai diritti dell’uomo e della donna in un nuovo spazio non conflittuale, più armonico rispetto alla grande anima vagante della nostra contemporaneità, e in pace con i nostri specifici mondi interiori di un eterno femminino da salvaguardare  dalle false ideologie, dai falsi miti e dai falsi detentori di verità.

 

Per una nuova rivoluzione culturale abbracciante il multiculturalismo (etnico/culturale), termine riferito ad una società in cui convivono culture differenti; implementata da sistemi normativi atti a favorire un'interazione sociale basata sul rispetto profondo delle differenti identità culturali interagenti e comunicanti nella comunità civile; e far sì che tutti i cittadini possano mantenere le proprie identità, essere orgogliosi dei loro antenati e mantenere un senso di appartenenza, nell'interesse dell'individuo in quanto tale e della società nel suo insieme.

 

Le “Donne di Ipazia” intendono operare una rivoluzione culturale illuminata e radicale dall’interno. La Cultura Felice che propugniamo, nel suo significato più autentico si risolve nel trinomio: “avere cura”, “far crescere”, “giovare”. Essa è coltivazione e formazione personale, intellettuale e spirituale, olistica (“avere cura”), che dal culto delle proprie tradizioni si amplia e sviluppa (“far crescere”) in infiniti orizzonti, senso del sacro, nuove geografie e sinergici legami d’interscambio che, sospesi tra passato e futuro, arricchiranno società ed individuo (“giovare”) in nuovi saperi e nuovi destini della storia.

 

Punto di forza nella vita culturale quotidiana sarà la promozione di tutte quelle iniziative idonee sul territorio per lo sviluppo e la diffusione della nuova corrente di pensiero e di ogni forma d’espressione e opera dell’ingegno, in vista della formazione diffusa di nuove prospettive evolute e risvegli di cambiamento per un nuovo corso delle politiche e architetture sociali.

 

Nel nostro programma di base i punti cardini sono: l’integrità della famiglia (in tutte le sue nuove forme giuridiche dei tempi attuali), che è la prima cellula naturale e culturale della società: tutto da essa parte e tutto ad essa ritorna. 

 

La tutela dei minori. L’istituzione di una “Banca Civile”, dotata di un fondo garanzia esclusivo costituito dal patrimonio immobiliare pubblico, cioè da beni immobiliari di proprietà del comune o altri enti, onde attuare un concreto piano di sostegno e finanziamento etico alle famiglie già formate, o in corso di formazione, che versano in stato di difficoltà economica. Studio di piani di lavoro che favoriscano l’occupazione sia dei giovani e sia dei cosiddetti anziani che hanno superato i limiti d’età per l’impiego. Collaborazioni educative con scuole, istituti pubblici e privati, università.

 

Progetti territoriali e ridisegno bio-culturale delle realtà urbane, sociali, turistiche, ecoambientali, orti urbani, free energy, etc. 

Carceri e problematiche delle detenute madri e misure alternative alla detenzione; progetti ad hoc  per il loro reinserimento sociale, con corsi professionali finalizzati al reinserimento nel mondo del lavoro con la creazione di cooperative sociali.

 

Perché, come ben intuì Michel Foucault, il carcere può essere definito come un luogo di sofferenza umana, un prisma entro cui leggere la formazione dello stato d’eccezione e la privazione dei diritti di tutti.

 

E ancora, tutela dei cosidetti “cittadini invisili”, ossia coloro i quali hanno perso casa, lavoro e speranza, ma non la loro dignita'. Istituzione di uno sportello legale per richieste di asilo, soggiorno, cittadinanza, difesa del consumatore, reclami, decodificazione e snellimento di pratiche burocratiche.

Creazione di un Poliambulatorio sanitario cittadino, quale infrastruttura qualificata di supporto alla sanità pubblica, con una specifica piattaforma di servizi sanitari rivolti a tutti i cittadini italiani e agli stranieri con permesso di soggiorno, nonché alle donne ex detenute da reinserire nella società, per l’assistenza medica preventiva e la consulenza specialistica. Una valida alternativa al servizio fornito dalle strutture ospedaliere ed una via d’uscita dalle paralizzanti liste di attesa. Il cittadino avverte in questo modo, la presenza costante e l’impegno civile di strutture nate per informare, istruire e prevenire, al fine di custodire la salute per aumentare la qualità e le aspettative di vita.

 

E tanto altro in più, da creare insieme a tutte le donne d’ingegno e sensibilità.

 

 

 

 

 

 

 

La Fondatrice
 
  • Dr. Enza D'Alonzo, Presidente

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